domenica 9 marzo 2008

“…INDICAVA LA VIA DELLA SALVEZZA A CIASCUNO SECONDO LA PROPRIA CONDIZIONE.”

Oggi, siamo qui riuniti per lodare e ringraziare, con la nostra presenza, il Signore, di tutto il bene che i figli di s. Francesco hanno realizzato, in questa valle, in questa diocesi e soprattutto nella vita di ciascuno di noi e per chiedere al Signore, umilmente il loro ritorno, secondo il suo progetto.
Sono ormai molti mesi che si parla della chiusura di questa, come di altre, comunità e certamente ogni realtà è preziosa sia agli occhi del Signore che a quelli di chi la vive giorno per giorno. Non intendiamo perciò cercare di dimostrare primati di alcun genere, riproporre motivazioni storiche, ricordare progetti ed esperienze il cui valore è certo ben noto a tutti.
Oggi vorremmo cercare di esprimere ciò che la comunità francescana di Susa è stata per noi, in momenti e modi diversi, in tutti questi anni.
Per farlo non abbiamo trovato voce migliore che quella del Vangelo ( Gv, 12,1-8)
“Sei giorni prima di Pasqua Gesù venne a Betania, dov’era Lazzaro. E qui gli fecero una cena; Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali. Maria prese una libbra d’unguento di nardo di gran valore, ne unse i piedi di Gesù e glieli asciugò coi suoi capelli; tutta la casa fu piena del profumo dell’unguento.”
In questa breve scena ritroviamo una situazione familiare: un gruppo di amici si riunisce per far festa intorno all’Amico che ha cambiato la vita di ciascuno. Tutti hanno un ruolo reale e simbolico al tempo stesso: Marta onora gli ospiti servendoli, Maria lo fa con l’offerta della sua preghiera e con l’Adorazione, Lazzaro lo fa restando in compagnia degli ospiti in atteggiamento sereno e conviviale.
Questo è ciò che i francescani della comunità di Susa ci hanno offerto: una casa, un porto sicuro e tranquillo dove tornare a riflettere e riprendere le forze per affrontare la vita; un luogo dove pregare e incontrare Gesù, dove ascoltare e comprendere la Sua parola per calarla nella nostra vita; un luogo dove trovare una guida spirituale e un profondo conforto a tutte le difficoltà e i dolori a cui la vita ci ha posto davanti, in un’ottica di costate disponibilità; un luogo dove metterci, spesso solo momentaneamente, al servizio degli altri con spirito umile e rispettoso; un gruppo di amici che poco avevano in comune se non la volontà di camminare con Gesù di Nazaret .
Che si sia trattato di una solo momento di accoglienza o di un lungo cammino insieme questa comunità è stata punto di riferimento e fonte di esperienze profonde che hanno segnato la vita di tantissime persone, molte delle quali oggi sono qui.
La vita di questa comunità è stata esperienza tangibile della semplicità, della disponibilità, della fede, della perfetta letizia a cui Francesco chiama i suoi frati.
Il profumo delle esperienze di fede, delle amicizie nate e continuate, dell’incontro con Gesù vissuto qui ci accompagnerà sempre, ma ciò che vorremmo oggi, e ciò per cui preghiamo il Signore, è che questo profumo possa continuare a spandersi anche per chi passerà di qui dopo di noi.
Per questo abbiamo pregato e continueremo a pregare, fiduciosi che il Signore saprà indicarci le vie più consone a realizzare i suoi progetti su ciascuno di noi e sulla comunità dei frati

IL CANTICO DELLE CREATURE

Altissimo, Onnipotente Buon Signore, tue sono la lode, la gloria, l'onore ed ogni benedizione.
A te solo Altissimo, si addicono e nessun uomo è degno di menzionarti.
Lodato sii mio Signore, insieme a tutte le creature specialmente il fratello sole, il quale è la luce del giorno,e tu tramite esso ci illumini.
Ed esso è bello e raggiante con un grande splendore: simboleggia Altissimo la tua importanza.
Lodato sii o mio Signore, per sorella luna e le stelle: in cielo le hai formate, chiare preziose e belle.
Lodato sii, mio Signore, per fratello vento,e per l'aria e per il cielo; quello nuvoloso e quello sereno, ogni tempotramite il quale alle creature dai sostentamento.
Lodato sii mio Signore, per sorella acqua, la quale è molto utile e umile,preziosa e pura.
Lodato sii mio Signore, per fratello fuoco, attraverso il quale illumini la notte....
Lodate e benedicete il mio Signore, ringraziatelo e servitelo con grande umiltà.

Sull'esempio di Francesco d'Assisi, abbiamo voluto vivere la Giornata di lode e ringraziamento del 9 marzo, con l'atteggiamento che nella Scrittura è definito: Berakah (ammirazione, lode, ringraziamento). Con questa disposizione d’animo abbiamo voluto metterci di fronte a Dio, alle cose, alle persone, a noi stessi, e agli avvenimenti.... E’ questo l’atteggiamento di san Francesco che trasuda dal Cantico di frate sole.
Possa il Povero di Assisi continuare la sua testimonianza e il suo servizio anche attraverso di noi e attraverso le parole di questo semplice blog, uno spazio, un luogo di comunione di racconti e di dialogo in spirito francescano.