mercoledì 30 aprile 2008

Il convento: quello che l'architettura ci svela

Ci siamo stati tante volte, il convento ci ha accolti, ci ha visto passare e ripassare, abbiamo passeggiato nei chiostri nei bei pomeriggi assolati, molti particolari architettonici del convento ci hanno da sempre colpito e affascinato. Ecco una breve scheda, per i più curiosi!

Secondo un’antica tradizione la chiesa di San Francesco a Susa fu fondata in seguito al passaggio dello stesso santo diretto in Francia nel 1213 o 1214. È certamente una data poco attendibile per la fondazione della chiesa e del convento, risalente a circa la metà del XIII secolo. La facciata a salienti (ossia con il profilo che segna l’altezza delle navate interne) e tripartita da lesene (pilastri che sporgono dal muro) è abbastanza atipica in Piemonte, dove si predilige la facciata liscia e a capanna, e di probabile ascendenza francese.

Un altro elemento caratteristico è la ghimberga, il frontone a forma triangolare che ingloba il portale, primo esempio piemontese e antecedente ad alcuni famosi portali gotici del Piemonte. Secondo la tradizione la chiesa in origine non presentava un livello ribassato rispetto al suolo circostante: questo dislivello viene attribuito alle frequenti inondazioni del fiume Gelassa. L’interno presenta una pianta a tre navate con transetto, ora chiuso per ricavarne due cappelle e l’abside poligonale eretto probabilmente in un secondo tempo, tra la fine del Duecento e i primi anni del Trecento sotto un probabile influsso del gotico francese. La decorazione interna della chiesa risale ai restauri degli anni 1880-87 eseguiti da Arborio Mella. Dello stesso periodo sono gli arredi, tipici del gusto neogotico di fine ‘800. I due chiostri adiacenti alla chiesa sono di epoca diversa e testimoniano rimaneggiamenti anche profondi di epoche successive.
Durante la soppressione napoleonica vennero utilizzati come abitazioni e per usi agricoli. Ripresa la vita del convento alla fine del secolo, riacquistarono la fisionomia claustrale con i lavori di riadattamento compiuti tra il 1927 e il ‘31.

Il chiostro meridionale, più antico, presenta un loggiato al secondo piano detto “loggia di frate Elia”, a grandi aperture architravate inframezzate da semplici pilastri quadrangolari. Il porticato al piano terreno, denominato di Sant'Antonio, è suddiviso in campate con volte a crociera di fattura settecentesca. Sulle lunette sono visibili alcuni affreschi rappresentanti la vita di San Antonio. Scendendo alcuni scalini si giunge al chiostro denominato di S. Francesco (sulle pareti sono dipinte ad affresco scene di vita del Santo).

Sotto il porticato sono conservati alcuni frammenti architettonici: un frammento di balaustra in pietra del XIV secolo, alcuni frammenti di lapidi in marmo, pietra o terra cotta del XIII secolo, un bel frammento di paliotto settecentesco in stucco a intarsi policromi. Interessante è anche il Cristo Crocifisso, in legno scolpito, della fine del XV secolo. Sul lato occidentale sono state murate due finestre quattrocentesche ad arco acuto in cotto, già appartanenti ad un fabbricato annesso al convento, tradizionalmente denominato “torre di Beatrice”. Sono composte da due colonnine cordonate inframezzate da una fascia a motivi vegetali di notevole evidenza plastica con aggraziate teste femminili.

Questa è la spiegazione dell'architettura del convento, ovviamente il convento è molto di più, non solo mattoni uno sull'altro, ma anche l'insieme dei pellegrini che hanno potuto ammirarlo, che si sono sentiti accolti, che hanno trovato qualcosa. Il convento è molto di più.

giovedì 10 aprile 2008

Voi siete di Dio

Tutte le stelle della notte,
le nebulose le comete,
il sole sulla ragnatela,
è tutto vostro e voi siete di Dio.

Tutte le rose della vita,
il grano, i prati, i fili d’erba,
il mare, i fiumi e le montagne,
è tutto vostro e voi siete di Dio.

Tutte le musiche le danze,
i grattacieli e le astronavi,
i quadri i libri e le culture,
è tutto vostro e voi siete di Dio

Tutte le volte che perdono,
quando sorrido e quando piango,
quando mi accorgo di chi sono,
è tutto vostro e voi siete di Dio,
è tutto nostro e noi siamo di Dio.

Ci hanno detto che il Convento di Susa è chiuso, ma non chiudiamo il nostro cuore, ne lo rallentiamo....
Ci hanno detto che sembra tutto finito, ma sta scritto: "Forte come la morte è l'amore. Le grandi acque non possono spegnere l'amore ne i fiumi travolgerlo" ( Ct 8,6)
Siamo nati dal dolore per testimoniare la gioia.
Siamo nati da una " morte" per testimoniare la vita che ci è stata donata, grazie anche alla presenza dei Frati a Susa! Proprio per questo cari amici di S. francesco, chi vuole, può rispondere, nel commento, a questa pagina con la propria testimonianza ed esperienza vissuta a Susa. Per continuare a testimoniare il bene ricevuto e per " sigillare" con le parole che vengono dal cuore che NULLA E' PERDUTO!