Un altro elemento caratteristico è la ghimberga, il frontone a forma triangolare che ingloba il portale, primo esempio piemontese e antecedente ad alcuni famosi portali gotici del Piemonte. Secondo la tradizione la chiesa in origine non presentava un livello ribassato rispetto al suolo circostante: questo dislivello viene attribuito alle frequenti inondazioni del fiume Gelassa. L’interno presenta una pianta a tre navate con transetto, ora chiuso per ricavarne due cappelle e l’abside poligonale eretto probabilmente in un secondo tempo, tra la fine del Duecento e i primi anni del Trecento sotto un probabile influsso del gotico francese. La decorazione interna della chiesa risale ai restauri degli anni 1880-87 eseguiti da Arborio Mella. Dello stesso periodo sono gli arredi, tipici del gusto neogotico di fine ‘800. I due chiostri adiacenti alla chiesa sono di epoca diversa e testimoniano rimaneggiamenti anche profondi di epoche successive.
Durante la soppressione napoleonica vennero utilizzati come abitazioni e per usi agricoli. Ripresa la vita del convento alla fine del secolo, riacquistarono la fisionomia claustrale con i lavori di riadattamento compiuti tra il 1927 e il ‘31.
Il chiostro meridionale, più antico, presenta un loggiato al secondo piano detto “loggia di frate Elia”, a grandi aperture architravate inframezzate da semplici pilastri quadrangolari. Il porticato al piano terreno, denominato di Sant'Antonio, è suddiviso in campate con volte a crociera di fattura settecentesca. Sulle lunette sono visibili alcuni affreschi rappresentanti la vita di San Antonio. Scendendo alcuni scalini si giunge al chiostro denominato di S. Francesco (sulle pareti sono dipinte ad affresco scene di vita del Santo).
Sotto il porticato sono conservati alcuni frammenti architettonici: un frammento di balaustra in pietra del XIV secolo, alcuni frammenti di lapidi in marmo, pietra o terra cotta del XIII secolo, un bel frammento di paliotto settecentesco in stucco a intarsi policromi. Interessante è anche il Cristo Crocifisso, in legno scolpito, della fine del XV secolo. Sul lato occidentale sono state murate due finestre quattrocentesche ad arco acuto in cotto, già appartanenti ad un fabbricato annesso al convento, tradizionalmente denominato “torre di Beatrice”. Sono composte da due colonnine cordonate inframezzate da una fascia a motivi vegetali di notevole evidenza plastica con aggraziate teste femminili.